” Il monumento più antico di Tuturano è rappresentato dalla Torre di Sant’Anastasio, risalente al XVI secolo. E’ detta così in quanto in alto, dal lato che guarda la piazza, ha l’immagine del Santo scolpita in rilievo su pietra con una scritta in greco, opera di un artigiano locale dello stesso secolo. Congruo alla torre vi era anche un carcere, le cui chiavi erano in possesso della Madre Badessa del convento di San Benedetto. La torre infatti rappresenta il simbolo del potere delle suore benedettine sul feudo di Valeriano.
Il culto di Sant’Anastasio è stato accertato in questa località, popolata oltre che da albanesi, anche da greci. Sulla stessa piazzetta, prospicente la torre, si può ammirare la Torre dell’Orologio.”
Questa una vecchia immagine della torre della fototeca Briamo (B.A.D.)
Di seguito le nostre foto del novembre 2013, anteriori quindi al successivo restauro
Tuturano – Torre di S. Anastasio
Parte superiore
Angolo superiore destro
Sant’Anastasio
Scale che portano alla vetta della torre di S. Anastasio.
La Torre dell’Orologio vista attraverso una finestra di probabile origine normanna.
Commenta Federico Sanapo, giovane tuturanese studioso di archeologia e storia medievale:
“La finestra che dà sul cortile mostra chiaramente l’impianto medievale con arco a tutto sesto, tipico dell’epoca Normanna. Sopra all’arco a tutto sesto un lastrino probabilmente postumo del ‘500, fa sembrare la finestra quadrata. Un tipico esempio di come l’architettura medievale nel corso dei secoli del Rinascimento sia stata sostituita con forme tutte nuove.”
Arco a tutto sesto di probabile epoca normanna, modificato in epoca successiva.
Camino sulla torre
Veduta dalla torre
Il restauro
In data 11 maggio 2019 è stata riaperta a Tuturano, la Torre di S. Anastasio dopo i necessari lavori di restauro che l’hanno interessata. Con l’occasione sono stati eseguiti anche lavori di riqualificazione nella contigua piazzetta Regina Margherita. L’operazione totale, finanziata dalla Regione Puglia con 999.000 euro, nell’ambito degli “Interventi di rigenerazione urbana”, è stata eseguita dalla ditta Mello srl, con progetto e direzione dello studio Dodi Moss srl.
I lavori, eseguiti ovviamente con la supervisione della Soprintendenza, hanno interessato il consolidamento e la conservazione della Torre con rimozione delle parti posticce dalla struttura originaria; mentre per il soffitto è stata adottata una soluzione con travi di legno tradizionalmente detta “a capriate”.
Anche piazza Regina Margherita ha subito dei rimaneggiamenti: chiusa al traffico veicolare e ben illuminata è destinata, nelle intenzioni degli amministratori, a diventare luogo di sosta e di incontro per i cittadini di Tuturano.
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Alcune note diffuse dalla P.A. sulla Torre di S. Anastasio
La Torre di S. Anastasio, posta al centro di Tuturano, deve probabilmente il suo nome alla chiesa di S. Eustasio, esistente nel paese già dal 1097. Tradizionalmente è stato riconosciuto S. Anastasio, Papa del V secolo, nel bassorilievo posto sulla torre, che risale al XVI secolo, ma la torre assunse questo nome solo a partire dal XVIII secolo.
La torre presenta tutte le caratteristiche delle cosiddette “Torri residenziali”, utilizzate da coloro che, in alcuni momenti dell’anno si recavano presso le tenute ed i feudi soprattutto nel periodo di semina e raccolto per controllare l’andamento dei lavori.
Tuturano costituiva uno dei feudi del Monastero brindisino di S. Maria Veterana, ora non più esistente.
La torre, come le sue consimili, è organizzata su due piani con al pian terreno una sala leggermente rialzata da terra e dotata di camino a cui si accede direttamente dall’esterno.
Al primo piano era collocato l’ambiente ove trascorrere la notte.
Per ragioni di protezione le torri erano dotate di alcuni elementi caratteristici delle architetture militari: le caditoie a protezione di porte e finestre da cui, in caso di necessità, era possibile far cadere pietre ed altro sulla testa dei malintenzionati, un piccolo camminamento in corrispondenza della copertura, una scala che consente il passaggio di una sola persona per raggiungere il primo piano.
Accanto alla torre il magazzino dove venivano depositati attrezzi e derrate.
Durante i lavori di restauro, nel corso degli scavi, è emerso che al di sotto del pavimento del piano terreno sono stati rinvenuti i resti di due vasche, la cui destinazione non è certa, ma che debbono essere state utilizzate sempre per il trattamento e la conservazione dei prodotti che il feudo di Tuturano forniva.
Anche il grande locale annesso è stato restaurato, destinandolo ad un possibile uso sociale.
Complessivamente l’intervento ha restituito a Tuturano ed alla storia dell’architettura pugliese un importante elemento, capace di caratterizzare e di proporsi come luogo di conservazione della memoria di un intero territorio.
L’esterno della Torre
Parte inferiore
Parte superiore
Gli interni
Parte inferiore della Torre
Parte superiore
Piazza Regina Margherita
La Torre dell’orologio
La Lapide ai Partigiani
L’inaugurazione